intervento concluso

scavo dei rii "in umido" in centro storico est

commessa PA.00718 − codice intervento 14053

committente Comune di Venezia
importo lavori 251.000 euro
inizio-fine lavori settembre 2016 – gennaio 2017
responsabile intervento ing. Lorenzo Bottazzo
responsabile unico del procedimento ing. arch. Ivano Turlon
responsabile intervento ing. Lorenzo Bottazzo
progetto ing. Lorenzo Bottazzo
direttore lavori ing. Lorenzo Bottazzo
impresa esecutrice Rossi Renzo Costruzioni srl 
lavori di scavo dei rii de la Panada, Widman, del Batelo

La Giunta comunale ha approvato un importante progetto per lo scavo “in umido” di alcuni rii veneziani, per un valore di circa 500 mila euro. In una città speciale come Venezia, l’interrimento dei rii non si ferma mai. Con il trascorrere del tempo i canali tendono inevitabilmente a interrarsi, a causa del continuo apporto di sedimenti antropici dall’abitato e naturali dalla laguna, oltre che per il dilavamento di terreno dalle sponde e per il fisiologico spostamento di fango determinato dal flusso e riflusso delle acque. È quindi necessario ciclicamente asportare i fanghi dal fondo per evitare che la navigabilità sia compromessa e le condizioni igieniche degenerino. Nello specifico, sono interessati dallo scavo dei rii molto trafficati: per il centro storico est si tratta del rio de la Panada, parte del rio Widman e quasi tutto il rio del Batelo.

Lo scavo in umido – ossia in presenza di acqua – permette di asportare gran parte dei fanghi depositati con tempi e costi molto minori, senza posare palancolati e senza mettere in asciutto il rio, cosa che può comportare inconvenienti sull’integrità dei fabbricati ma che è necessaria quando il rio abbisogna di manutenzione straordinaria.

L’intervento in oggetto, da eseguire in assenza di imbarcazioni ormeggiate, consiste nello scavo del fango depositato sul fondo fino al raggiungimento della quota -1,7 m sullo zero di Punta Salute. Lo scavo verrà effettuato mediante benne, poste su barconi, e sarà limitato alla sola fascia centrale del canale per non danneggiare i muri di sponda. Si stima che il volume totale di fango da asportare sia pari a circa 3.200 mc. 

I fanghi scavati saranno conferiti nell’area di smaltimento realizzata dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle acque) all’interno della conterminazione lagunare o in un impianto di trattamento autorizzato.

I lavori saranno eseguiti a stralci e come stabilito nell’ordinanza n. 553 del 31 agosto 2016 sarà interdetta la circolazione acquea a tutte le unità, sia a remi sia a motore, e saranno sospese le occupazioni di spazio acqueo fino al termine dei lavori di scavo.

La storia
Lo scavo dei rii, finalizzato ad assicurarne la navigabilità e la salubrità, è sempre stato una priorità della Repubblica Serenissima durante tutta la sua esistenza. L’attività si è protratta anche dopo la caduta della Repubblica, almeno fino alla metà degli anni sessanta del secolo scorso. Si è successivamente interrotta, a causa soprattutto delle difficoltà rappresentate dalla scarsità delle risorse finanziarie disponibili e dall’inadeguatezza delle norme ambientali, che comportavano complessità operative e costi tali da renderne di fatto impossibile la realizzazione. All’inizio degli anni novanta la situazione di interrimento dei rii aveva raggiunto livelli insostenibili, fino a rendere precario l’uso delle vie d’acqua ai mezzi dei Vigili del fuoco e alle ambulanze, tanto da diventare un’emergenza a cui non si poteva non dare risposta. Nel 1994 venne data vita al “Piano programma degli interventi integrati per il risanamento igienico ed edilizio della città di Venezia”, frutto di un accordo di programma tra Stato, Regione e Comune, che individuava il Comune di Venezia quale soggetto attuatore. Dal 1997 Insula si occupò di attuare il progetto integrato rii, in seguito rallentato e interrotto per la scarsità di finanziamenti di legge speciale. Utilizzando i dati batimetrici raccolti nei primi dieci anni di attività di Insula, si è stimato che l’interrimento medio dei rii di Venezia è dell’ordine di 2 centimetri l’anno, valore che porta a considerare necessario uno scavo complessivo annuo di almeno 10.000 metri cubi di fango. Al fine di assicurare le condizioni di navigabilità e salubrità, di sicurezza insomma, necessarie alla vita della città e dei cittadini, è indispensabile continuare l’attività di scavo attraverso un programma di manutenzione ordinaria, che eviti l’instaurarsi di nuove situazioni di emergenza.

 

immagine delo scavo dei rii durante i lavori