intervento concluso

ponte di San Pietro

commessa PP.00411 − codice intervento 9239

committente Comune di Venezia
importo di gara 1.432.346,30 euro
inizio-fine lavori settembre 2006 - febbraio 2008
responsabile intervento geom. Giuliano Molon
direttore tecnico ing. arch. Ivano Turlon e ing. Luigi Zeno
progetto arch. Michele Regini
progestto strutturale ing. Claudio Modena
direttore dei lavori arch. Michele Regini
coordinatore sicurezza in fase di progettazione arch. Claudio Bianchi
coordinatore sicurezza in fase di esecuzione arch. Erasmo Crovato
impresa esecutrice Ati Sicop costruzioni e restauri srl e Impremare srl
lavori di ricostruzione ponte

Chiuso al transito nell'aprile 2004, a tutela della pubblica incolumità, il ponte di San Pietro di Castello è stato completamente ricostruito. L'avanzato stato di degrado dei materiali costituenti la struttura metallica e l'evidente perdita della geometria, non consentendo un intervento di restauro, hanno orientato la decisione a favore della ricostruzione del manufatto, secondo le prescrizioni della Soprintendenza di Venezia.
Riproposti sagoma e stilemi ottocenteschi, la struttura del nuovo ponte, costituita da travi reticolari in acciaio su cinque campate, poggia su quattro pile e due spalle rivestite in pietra bianca calcarea compatta.
L'intera struttura ha profili di sezione simili a quelli esistenti, ma dimensionati nel rispetto delle normative vigenti e, dove possibile, l'unione dei singoli componenti è realizzata con sistemi e tecnologie originari: mediante chiodatura tra gli elementi realizzabili in officina e fuori opera; tramite bullonatura per l'assemblaggio in opera.
Nei parapetti, dotati di un corrimano in acciaio inox, e sulle rampe che corrono lungo il ponte, trovano posto i pali di sostegno delle lanterne per l'illuminazione, di fattura e stile corrispondenti alle preesistenti.
La scalinata di accesso al ponte, da campo San Pietro, ha i parapetti delimitati da sei colonnine che ripropongono il disegno delle preesistenti, prevedendo, previo intervento di restauro, il reinserimento delle quattro superstiti. Dalla parte opposta - accesso da calle Larga -, i parapetti, per la sezione verso il canale, sono delimitati da due colonnine analoghe alle altre. Nella rampa a scendere, invece, sono formati da due muretti intonacati, al cui interno sono ospitate le apparecchiature per la protezione catodica e il quadro di alimentazione dell'energia elettrica.
Il raccordo tra impalcato e viabilità a terra è realizzato mediante la costruzione di un gradino "agevolato", pensato per la mobilità, in attraversamento del ponte, dei diversamente abili. Consiste in un'alzata di 8,5 cm di elementi in pietra calcarea bianca compatta, arrotondata superiormente, e in una pedata pavimentata con lastre di arenaria avente circa l'11% di pendenza che, nell'insieme, consentono il superamento di 16,5 cm di dislivello. L'impalcato del ponte, costituito da tavole di legno lamellare di larice trattate con antisdrucciolo, ha invece un andamento a rampa con pendenza costante del 5%.
Tutti gli elementi metallici del ponte hanno subìto un primo trattamento con vernici epossidiche e una successiva finitura con vernici poliuretaniche, secondo quanto previsto dalla normativa, il cui colore è stato sottoposto all'approvazione della Soprintendenza.
Il nuovo ponte, allo scopo di contrastare l'insorgere di fenomeni di degrado dei profili metallici, è protetto da un sistema di protezione catodica, dimensionato per assicurare l'erogazione dell'energia necessaria per stabilizzare le condizioni di protezione anticorrosiva.

Cenni storici
L'Archivio municipale della Celestia custodisce molti documenti che appartengono alla città, alla sua organizzazione urbana. Dopo averlo consultato e reperiti alcuni dati necessari, possiamo delineare, seppur brevemente, i tratti storici relativi a un intervento ricostruttivo che sta per essere avviato. Realizzato nel 1883 dalla Società Veneta per Imprese e Costruzioni, il ponte di San Pietro sostituì un vecchio ponte in legno fatiscente e insicuro al punto che, in occasione delle festività di San Pietro del 1882, l'amministrazione municipale ne dovette realizzare uno votivo su barche, tra calle Maraffoni e la fondamenta Quintavalle, per garantire il transito dei fedeli. Dal documento di Collaudo del lavoro di ricostruzione del ponte di San Pietro di Castello (12 dicembre 1883), per la sola parte metallica eseguita dalla Società Veneta, emergono dei problemi strutturali che, all'atto del collaudo stesso, vennero evidenziati inducendo il collaudatore a dichiarare l'opera non collaudabile. La difformità della geometria fondamentale del ponte, costruito come retto, da adattarsi in un secondo tempo a obliquo, fece risultare l'opera "non di primo getto". Infatti, dalla relazione si deduce che "un manufatto in ferro a cinque arcate calcolato e posto in lavorazione sul semplice dato che la sua lunghezza fosse di m 52.60, nella supposizione che debba essere un ponte retto, nella credenza che le sue spalle dovessero essere parallele, non poteva che soffrirne col ridurlo più tardi alla lunghezza di m 52.90, nell'adattarlo a funzionare da ponte obliquo". Di irregolarità, tuttavia, se ne individuarono molte altre, quali: tavole dell'impalcato di differente larghezza dovute alla nuova geometria del ponte, alcune fissate con un bullone a una sola estremità; parapetti esili e di scarsa qualità in quanto era "difficile bollire il ferro di sezioni così sottili senza alterare le qualità fisiche"; irregolarità nelle linee geometriche del manufatto tra i traguardi delle colonne e l'allineamento delle sedi delle centine. La relazione di collaudo conclude che, pur risultando il committente (Municipio di Venezia), "in diritto di rifiutare completamente l'opera…, questa potrà essere accettata in seguito all'esecuzione, a spese dell'Impresa, delle modifiche richieste dal Collaudatore". Ma, essendo l'opera già completata, le modifiche richieste non interessarono la struttura principale e le gravi carenze relative all'assetto geometrico del ponte permasero. Solo più tardi ci si rioccupò del ponte. Il 3 gennaio 1952, data di stipula del contratto tra il Comune e l'imprenditore Bruno Bellotto per L'appalto dei lavori di riparazione dei ponti in legno di Quintavalle e del ponte in ferro di San Pietro di Castello, che risulta interessante per la quantità di parti metalliche originali sostituite: lievo d'opera di profilati 8247.743 kg; fornitura e posa di profilati in ferro 5.844 kg e 4.465,679 kg; fornitura di bulloni e ribattini in ferro 313,920 kg; fornitura e posa di ferramenta lavorata 2.419,80 kg.

immagine del nuovo ponte di San Pietroimmagine del nuovo ponte di San Pietroimmagine del nuovo ponte di San Pietro