intervento concluso

restauro dell'ex fabbrica del ghiaccio

Giudecca, fondamenta delle Zitelle 53

commessa 8

committente Comune di Venezia
stazione appaltante Edilvenezia spa
importo 1.685.900,10 euro
inizio-fine lavori ottobre 1993 - novembre 1995
responsabile intervento geom. Rinaldo Povelato
direttore tecnico ing. Flavio Bellin
progetto architettonico arch. V. Pastor, arch. M. Michelotto, arch. M. Cuppoletti
progetto strutture ing. F. Steffinlongo e ing. M. Moretto
progetto impianti B. Pastor
direttore dei lavori arch. M. Cuppoletti
impresa esecutrice Ing. E. Pasqualucci srl
lavori di restauro e ristrutturazione edilizia, opere di nuova edificazione

L'intervento riguarda il recupero e la riconversione dei resti di una vecchia fabbrica alla Giudecca, risalente al primo Novecento e conosciuta come "fabbrica del ghiaccio", affacciata sulla fondamenta delle Zitelle e compresa tra calle Michelangelo e palazzo Frollo. Del manufatto, in precario stato di conservazione, sono recuperati i muri d'ambito che diventano la memoria su cui stratificare il nuovo insediamento. Ambedue i corpi murari sono in cotto, lavorati con finiture a dentelli: quello lungo calle Michelangelo, lungo 52 m circa, è irrobustito da spessi contrafforti; quello interno al lotto, distante dal muro di confine dell'ex giardino Frollo mediamente 4,85 m e sviluppato parallelamente al primo per 40 m circa, presenta ampie finestre leggermente arcuate. Su tali murature si opera da un lato risanandole, con mattoni recuperati dalle demolizioni, dall'altro aprendo nuovi fori per rispondere alle mutate destinazioni. L'intreccio tra i resti della vecchia fabbrica e la nuova edificazione è reso sensibile dall'uso dei mattoni faccia a vista, distinguibili per qualità, tecnica e forma. L'impianto del progetto, riprendendo la morfologia del tessuto insediativo dell'isola (lotti stretti perpendicolari alla fondamenta), si svolge sul tracciato "a baionetta" di una calle prevista dal piano particolareggiato, con due rughe di case, larghe 8 m circa e più basse rispetto agli edifici circostanti. Proprio sullo spazio della calle interna si struttura l'intera composizione. Sulla testata nord verso fondamenta delle Zitelle, un varco architravato, posizionato sull'asse della calle, dà avvio al collegamento. Il volume a due piani, in cui è ricavato questo sottoportico, ospita lo spazio comune al gruppo di alloggi. Tale ambiente è accessibile in testata dalla bussola vetrata rientrante rispetto al filo del muro, marcata dal portale seicentesco arcuato. Una terrazza panoramica consente l'affaccio sul bacino di San Marco. Murature in mattoni variamente configurate e grosse colonne portanti scandiscono le facciate interne dei corpi edilizi che delimitano la calle, larga 3 m. Un portico, connesso al sottoportico in testata e addossato al muro cieco del palazzo confinante, connota il primo tratto della calle, per poi proseguire lungo tutta la ruga est. Sorretto dalle colonne, disegna la propaggine nord del ballatoio sopraelevato che conduce allo spazio comune e alla scala di accesso alla terrazza sul canale. Nel secondo tratto, tra le due rughe, il portico consente di misurare l'intera larghezza del sito e sul fondo, generando un sottoportico a cui viene fatta corrispondere un'arcata del muro conservato della fabbrica, risolve lo scarto del percorso. Intorno ai volumi a piano terra, finiti a intonaco, sono organizzati spazi di sosta e aiuole. La calle, nell'ultimo tratto, si snoda lungo il confine dell'ex giardino Frollo e va a congiungersi con il percorso proveniente dall'ex pastificio Zaggia, anch'esso oggetto di una ristrutturazione a uso abitativo e facente parte dello stesso programma di acquisizioni effettuate nello scorso decennio dal Comune di Venezia. Sulla pavimentazione in cotto, fasce di cemento rinforzato al quarzo accolgono la sequenza delle colonne e segnano il risvolto della calle, sottolineandone così lo sviluppo in lunghezza. Anche l'accesso ai 23 alloggi, ospitati nelle due rughe di edifici - di tre diversi tagli dimensionali: 45, 55, 65 mq, simplex a piano terra e duplex ai piani superiori -, avviene dalla nuova calle. Al piano terra sono raggiungibili direttamente sia i 7 alloggi del corpo ovest destinati a coppie di anziani o giovanissimi, tramite loggette private, sia i 2 della testata meridionale del corpo est destinati ai disabili. Per garantire maggiore privacy alle abitazioni viene realizzata una sorta di ballatoio, raggiungibile tramite due scale per accedere ai piani superiori. Il percorso corre aderente al muro di confine dell'ex giardino Frollo e serve i 7 duplex al primo piano del corpo est (quota +2,6 m). Poi, tramite tre ponticelli che attraversano la calle interna, dà accesso ad altrettanti duplex nel corpo ovest (quota +3,45 m). Un'altra rampa si eleva in corrispondenza della scala nord di accesso al ballatoio per portare al tetto piano praticabile dell'edificio est. Posta alla quota di copertura dell'ex fabbrica, la terrazza - utilizzabile come stenditoio o tetto-giardino - è delimitata da inferriate, a completamento del paramento murario esistente sul lato est.

i numeri
23 alloggi: 9 da 45 mq (di cui 2 attrezzati per portatori d'handicap), 12 da 65 mq, 2 da 85 mq, tutti dotati di magazzino al piano terra